Ubicata sull’omonimo massiccio, nell’alta valle del Torrente Raganello, la cavità si apre su una ripida parete rocciosa. Attorno a 14.500 anni fa, mentre si concludeva l’ultima glaciazione, ha accolto gruppi umani che certamente l’hanno utilizzata come luogo d’accampamento temporaneo. Ne sono prova i resti di focolari scoperti dagli archeologi sulla soglia d’ingresso, attorno ai quali sono stati recuperati resti di pasto e utensili in pietra. Successivamente, in età post-glaciale, la grotta ha ospitato nuove frequentazioni umane, certo dovute all’ottima posizione e alla generale comodità del sito. Una sepoltura datata a 7.000 anni fa indica che la cavità è stata usata anche per scopi funerari.