Collocata al culmine di un ripido picco roccioso, la cavità domina con un enorme imbocco l’alta valle del Fiume Esaro. Ricca di minerali di ferro e rame, è stata frequentata dall’uomo sin da 20.000 anni fa per lo sfruttamento di tali risorse. Importanti testimonianze estrattive (asce in pietra, muretti a secco, impronte di scavo), datate tra 6.000 e 4.500 anni fa, sono state scoperte dagli archeologi nei sui ambienti più profondi. Attorno a 3.500 anni da oggi la grotta è stata utilizzata anche come sepolcreto, accogliendo le spoglie di diverse decine di defunti. La funzione mineraria riprende quindi in età medievale allorché continua lo sfruttamento dei ricchi filoni di minerali ferrosi.