Arte rupestre del Parco Nazionale del Pollino
Il fenomeno rupestre
L’esistenza di manifestazioni di arte rupestre nel Parco Nazionale del Pollino è nota ai più attraverso l’importante sito ipogeo di Grotta del Romito a Papasidero. Qui, su alcuni macigni presenti all’imbocco della cavità, sono tracciate ad incisione figure di bovidi rese con impressionante realismo oltre a segni di carattere più astratto. Tali complessi si inquadrano cronologicamente nello scorcio del Paleolitico superiore e il relativo contesto archeologico è tuttora oggetto di studio da parte dell’Università di Firenze.
Nuove scoperte
Per molti decenni si è ritenuto che le manifestazioni di arte preistorica di Papasidero fossero isolate nel territorio del Parco. Recentemente, tuttavia, scoperte fortuite e poi ricognizioni di verifica di numerose segnalazioni hanno messo in evidenza come l’assenza di ulteriori testimonianze riflettesse di fatto solo un difetto di ricerca. Le indagini hanno permesso di individuare due nuovi siti con complessi artistici di età pre-protostorica, di cui uno nella valle del Lao (figure antropomorfe e bande in ocra rossa, oltre a cuppelle scavate su roccia) e uno in quella dell’Argentino (incisioni con motivi antropomorfi schematici tendenti all’astrattismo).
Collaborazioni
Le ricerche sono condotte in collaborazione con:
- Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria
- Corpo Forestale dello Stato – Stazione di San Donato di Ninea
Galleria fotografica