Speleologia
Col nome di Grotta delle Ninfe è nota una risorgente carsica di acque sulfuree calde (30°C) ubicata alle pendici sud-orientali del Monte Sellaro. Questa cavità, nota anche come Grotta dei Bagni, restituisce a giorno le acque che scorrono all’interno di una cavità situata più in quota (la Voragine delle Balze di Cristo). Apertasi lungo un’evidente frattura nella roccia, è costituita da un unico vano ipogeo diffusamente illuminato dalla luce diurna che vi penetra attraverso l’imbocco e da alcuni varchi sulla volta. Le acque sulfuree emergenti da uno stretto sifone vengono poi canalizzate verso una piscina creata nel piazzale antistante l’ingresso della grotta, utilizzata per balneazione. Parte delle acque restituite dalla cavità si perdono quindi in altre due grotte situate più in basso (Grotta Scura e Risorgente sul Torrente Caldanello) per riemergere poi definitivamente in superficie.
Archeologia
La Grotta delle Ninfe ci è nota dal punto di vista archeologico attraverso una collezione conservata al Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza, composta da un centinaio di lucerne romane e da 35 monete in bronzo, delle cui condizioni di rinvenimento non si hanno notizie precise. Le lucerne, prodotte a stampo in varie forme ascrivibili al I-II secolo d.C., presentano in gran parte una decorazione nel disco centrale (Atena, Ercole, Pegaso, Vittorie alate, maschere teatrali, animali, gladiatori, motivi vegetali) e, in alcuni casi, anche il marchio di fabbrica. Le monete sono quasi tutte combuste e per nulla identificabili, ad eccezione di due esemplari con testa di imperatore riconducibili ad età giulio-claudia (27-68 d.C.) o flavia (69-96 d.C.). I dati cronologici così ricavati, l’entità numerica delle lucerne e la presenza della sorgente di acqua sulfurea nella grotta fanno ipotizzare che possa trattarsi di un deposito votivo.
Collaborazioni
Le ricerche sono condotte in collaborazione con:
- Comune di Cerchiara di Calabria
- Museo dei Brettii e degli Enotri – Cosenza